Un riff di chitarra che aspettava parole giuste da anni, un album-romanzo di 32 brani, un singolo che invita a riscoprire la sacralità della propria unicità. LeFragole firma una canzone che non ha paura di esplorare le ombre e di trasformarle in luce.
Un caro saluto a te, Marco. “La (di)retta via” stimola gli ascoltatori ad una riflessione particolare?
La canzone “La (di)retta via” è un invito a un viaggio interiore, a un’esplorazione profonda di noi stessi. Ci sprona a cercare aiuto all’esterno, certo, ma soprattutto a coltivare il silenzio dentro di noi, a creare uno “spazio sacro” dove ascoltare la voce dei nostri veri bisogni. Sono quelle richieste che abbiamo messo a tacere fin dall’infanzia, quando abbiamo imparato a sacrificarci per piacere agli altri, a indossare maschere che soffocavano la nostra autenticità. È un richiamo alla riscoperta di sé, alla coraggiosa ricerca di quella “diretta via” che conduce alla nostra essenza.
C’è un verso che vorresti portare all’attenzione del pubblico?
“Nemmeno il prete in chiesa può farci niente se mi spinge a obbligarmi a riprovarci sempre”
Questa frase, tratta dal brano, è un’affermazione potente e liberatoria. È il riconoscimento che nessuna autorità esterna, nemmeno quella religiosa, può dettare la nostra strada. C’è un momento in cui dobbiamo smettere di cercare risposte fuori di noi e iniziare a scavare nel nostro cuore. È un’ode all’autodeterminazione, alla consapevolezza che la vera guida risiede nella nostra anima, e che solo noi possiamo ascoltarla e seguirla
Da dove nasce la tua passione per la musica?
La musica è il linguaggio della mia anima, una passione che mi è stata trasmessa fin dalla culla. Ricordo mia madre che cantava mentre svolgeva ogni attività quotidiana, e l’amore per il canto mi è stato donato anche da una nonna che, purtroppo, non ho avuto la fortuna di conoscere a lungo. La musica è qualcosa che mi fa vibrare nel profondo, che mi regala emozioni intense, paragonabili alle più belle esperienze della mia vita. E poi c’è la magia di suonare con altri musicisti, quel momento in cui si crea un’intesa perfetta, un’armonia che ci permette di raggiungere vette emotive altrimenti inaccessibili. La musica è per me un’esperienza totalizzante, un viaggio alla scoperta delle emozioni umane.”
Stai pensando a un’esibizione dal vivo?
Sto lavorando con dedizione e passione per creare una performance live che sia molto più di un semplice concerto. Sarà un’immersione emozionale, un viaggio attraverso le canzoni di LXI, ma anche un ritorno a brani tratti da altri miei album, come “La piccola enciclopedia del bosco”, “Gli amanti” e “Le strade”. Tutti questi lavori hanno in comune l’esplorazione dell’introspezione, la ricerca di quel “bosco” interiore che ci rende unici e speciali. LXI sarà un’esplosione di immedesimazione, un regalo che vorrei fare al pubblico, per condividere le emozioni che la musica mi regala. Le date sono ancora in fase di definizione, ma arriveranno presto, promesso.