Francesco Rinaldi canta un sentimento difficile, fatto di desiderio e senso di colpa, tra luce e ombra. Un brano che non cerca perfezione ma verità, accompagnato da una registrazione volutamente imperfetta per restituire tutta l’emozione originaria e portare il pubblico in uno spazio intimo.
Un caro saluto a te, Francesco. “Battito d’aprile” vuole trasmettere un messaggio particolare?
Ciao, grazie, sì questo pezzo per me rappresenta un turbine di emozioni come quelle che si potrebbero provare a fare un salto nel vuoto che però a volte è l’unico modo per ritrovare se stessi.
Quali immagini hai presentato nel brano?
Ho usato diversi ossimori in questo pezzo con l’intento di creare delle immagini che facciano riflettere su quanto ad esempio un piacere possa anche lasciare l’amaro in bocca o su quanto un’assenza alla lunga possa ossessionare e quindi ingombrare la mente, insomma la passione in certi casi crea scompiglio in altri ridona un equilibrio perso.
C’è un verso particolare che vorresti portare all’attenzione del pubblico?
Forse la frase più riassuntiva di questo brano è l’affermazione di voler commettere una lucida follia, perché
agire con raziocinio consapevoli di tutto ciò che comporta quella pazzia significa un po’ come trovarsi di fronte alla mela del peccato e pur sapendo le conseguenze volerla cogliere lo stesso.
Saluta il tuo pubblico di ascoltatori!
Saluto con grande affetto chiunque abbia voglia di ascoltarmi e di ascoltare anche i nuovi pezzi su cui sto lavorando, per qualche canzone attingerò ancora al cassetto dei ricordi e certi ricordi si sa, restano nel tempo, ma sarà un passaggio necessario per me, per lasciare spazio a nuovi progetti, grazie ancora per lo spazio dedicatomi.