Dall’ansia alla consapevolezza, dalla derealizzazione alla melodia: Gangel racconta come un’esperienza destabilizzante sia diventata il cuore del suo nuovo singolo. Un brano che parla a chiunque si sia sentito perso, e un’intervista che riflette la forza di non nascondere le proprie fragilità.
Un caro saluto a te, Gangel. Se dovessi portare all’attenzione del pubblico un verso di “Dimmi cos’è”, quale sarebbe e perché?
Salve, il verso iniziale: “Vivo solo nei ricordi”, perché molte volte quando si affronta un momento difficile della propria vita ci si affida ai ricordi positivi del passato e molte volte questi ti danno la forza per andare avanti, perché i momenti bui non durano per sempre, e in futuro, dopo , si creeranno altri ricordi positivi.
Hai scelto volontariamente una melodia semplice? Vorresti che il pubblico si focalizzasse su altro?
Ho scelto una melodia semplice usando solo quattro accordi perché volevo che le persone si concentrassero sul testo e sul contenuto emotivo del brano. Evitando distrazioni da parte della melodia sottostante.
Cosa rappresenta, per te, l’attacco di panico?
L’ attacco di panico rappresenta un segnale che il corpo ti manda quando la tua vita non va dove vorresti. Innanzitutto, non avendo possibilità di fare musica, non avevo una valvola di sfogo. Poi tramite percorsi con professionisti ho capito che bisogna accettarlo e capire cosa ti vuole comunicare.
Vorresti dire qualcosa a chi sta attraversando un momento di difficoltà e, magari, non sa bene come affrontarlo?
Che se riusciamo a canalizzare la sofferenza dovuta dal momento di difficoltà possiamo creare qualcosa di bellissimo e possiamo anche sentirci meglio con noi stessi. Per questo il brano cerca di infondere speranza a chi, come me in passato, sta attraversando questi momenti bui, è difficile ma seguendo i consigli e le persone giuste se ne esce e si trae spunto e motivazione da essi.