Il nuovo singolo è una sfida aperta ai compromessi dell’industria e un atto d’amore verso il rap autentico
“Singolo Radiofonico” è tutto fuorché un singolo radiofonico. È un titolo ironico, scelto apposta per disinnescare le aspettative. Alèm, il rapper che non ha mai avuto paura di dire quello che pensa, torna con un brano scomodo, ruvido, sincero. In radio dal 13 giugno, la canzone è uno sfogo – ma anche una dichiarazione d’intenti.
La musica è qui rappresentata come un’entità distante, quasi crudele, che tradisce chi le ha dato tutto. Il testo è pieno di sarcasmo e disillusione, ma anche di orgoglio. Alèm non si adatta, non si svende: sceglie la strada più difficile, quella della verità.
Il brano è un j’accuse verso il sistema che alimenta il consumo di massa e appiattisce la creatività, favorendo chi produce contenuti facili, “instagrammabili”, confezionati più per vendere che per emozionare. Alèm, invece, preferisce sporcarsi le mani, essere diretto, anche se questo significa rimanere fuori dalle playlist che contano.
La produzione è aggressiva, i versi affilati come lame. Il messaggio è chiaro: non tutto ciò che passa in radio merita di essere ascoltato, e non tutto ciò che vale trova spazio in radio. “Singolo Radiofonico” è una sfida, un rischio, ma anche un atto d’amore per la musica fatta con il cuore.