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Chiara Giacobbe: esce “Lionheart”

Sono righe d’America e d’Italia che Chiara Giacobbe prende, mescola e piano piano cerca di tradurre in un linguaggio a lei più affine. Il folk di chiara provenienza irlandese e/o scozzese che dir si voglia. Beh certo mi si dirà che brani come proprio la titletrack “Lionheart” hanno poco di quel verde della tradizione ma io rimando sempre all’ascolto di quel certo gusto “irlandese” che aveva nel modo di fare pop rock la cantautrice Tanita Tikaram. Il nuovo disco di Chiara Giacobbe è un bel miscuglio concettuale e letterario, un bel disco di viaggio e di pensiero, di testi che arrivano poco a me che conosco altrettanto poco la lingua inglese (pecca mia sia chiaro…) ma al tempo stesso che procurano serenità e sollievo nella loro metrica musicale. Un disco rock per quel che significa quel certo modo di far portare tutto dalle chitarre elettriche, gentili e mai prepotenti come in “I Can’t Get Over You” o nell’apertura molto alla Skynyrd con “Let You Breathe” (dove forse la voce resta un poco scollata dal resto). Un disco pop d’autore acustico pensando alla freschezza di “No More Blue” (molto Edie Brickell qui ragazzi) o alla chiusura della tracklist con questo dolce cullare della nenia “Blassed Be”. Negli strumentali “Pet Lion” c’è del noir di stampo urbano mentre in “My Mexico” ci sono tracce barocche. Beh non dimentichiamolo che questo è il disco di inediti di una violinista, forse la violinista folk italiana per eccellenza. In rete proprio fresco di pubblicazione c’è il video del singolo “Particle Physics” a cui forse avremmo richiesto meno scrittura pop e più gusto popolare di antiche tradizioni. Non ci pensiamo oltre e lo lasciamo scorrere questo disco che la Giacobbe ha dedicato alla figura della Donna. Momento di grande attualità, in tutte le sfumature possibili. E di romanticismo, in questo lavoro, ce ne sta davvero tanto. Buon ascolto.