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FOLKABBESTIA: risuona il “Frikketone”

La scena discografica dei Folkabbestia torna a popolarsi di nuove scritture. Mettiamo in circolo questo “Il fricchettone 2.0” un lavoro che per prima cosa torna a celebrare il loro più grande successo che è stato “U Frikkettone” che in questa veste – nominata appunto “Il fricchettone 2.0” – si colora delle collaborazioni di Finaz ed Erriquez della Bandabardò e Dudu e Fry dei Modena City Ramblers. E con lei anche sei inediti in cui sembra quasi si voglia sottolineare una tendenza folk irlandese più sfacciata che mai, come nell’incipit di “Un giorno di festa” dove troviamo questa cornamusa che non lascia spazio ad altre interpretazioni. E se la successiva “Canzone ottimista” in realtà cambia le carte in tavola tornando alle radici di uno scanzonato pop italiano da balera, o il kombat sociale de “Lo facciamo per noi” che mi riporta alle coralità politiche dei Cantacronache, la chiusa affidata a “S’Agapo’” è indubbiamente un avvicinarsi in qualche misura ai lineamenti balcanici ma sempre secondo stile… quello stile che non vuole etichette. Un disco a cui forse avremmo chiesto una maggiore personalità ma che in fondo non tradisce le aspettative per chi conosce da tempo il suono e la voce del folk pugliese firmato Folkabbestia.

Folkabbestia e fricchetoni. Parole inscindibili a loro modo… e non è un’offesa anzi…
Wikipedia dice: “Il fricchettone è generalmente un soggetto anticonformista, stravagante o contestatore”. Se questa è la giusta definizione allora noi siamo dei veri fricchettoni e crediamo ancora che un mondo fatto di musica, pace e amore possa esistere. Se siamo in tanti a sognare il sogno diventa reale!

Anzi, restando sull’argomento, un modo assai sociale per liberarci dal peso che spesso governa la quotidianità. Siamo macchine molto arrugginite non credete?
Non ci sono più i fricchettoni di una volta… oggi i giovani ascoltano musica trap, chattano su WhatsApp e postano foto su Instagram… però i messaggi dei figli dei fiori del 1969 possono ancora essere attuali. Fricchettoni di tutto il mondo unitevi!! Noi ci crediamo ancora…

Perché editare di nuovo questo vecchio successo? Oggi, il 2.0, cosa significa per voi?
“U frikkettone” nasceva originariamente come la rielaborazione in dialetto barese di una famosissima canzone “The wild rover”. Questo brano irlandese lo suonavamo ad ogni concerto ed era il momento in cui tutto il pubblico partecipava cantando e battendo le mani. Il nostro violinista Osvaldo ebbe l’idea di riadattare il testo irlandese in dialetto barese e il vagabondo selvaggio diventò, nella versione dei Folkabbestia, u’ frikkettone, cioè un personaggio anticonformista e stravagante che, dopo una vita obliqua e randagia, decideva di tornare a casa da mamma e papà per ricevere in cambio una buona tazza di tè. Da allora ad ogni concerto viene sempre cantata da tutto il pubblico. L’hanno intonata in dialetto barese anche in Bretagna!! Abbiamo deciso di celebrarla facendone una nuova versione completamente diversa dall’originale, nel ritmo, nell’arrangiamento, nel testo. In questa rivisitazione del brano alcuni componenti dei Modena City Ramblers e della Bandabardò, in nome di una antica amicizia con i Folkabbestia, hanno collaborato al progetto come ospiti speciali. Finaz e Fry hanno impreziosito il brano con la chitarra e il violino, Erriquez e Dudu hanno rielaborato il testo nei loro rispettivi dialetti e cantato insieme a Lorenzo e Osvaldo dei Folkabbestia. Al progetto si sono uniti anche vecchi membri della band e nuovi amici. Abbiamo unito gli Status Quo con i Dubliners, il rock and roll con il folk irlandese ed il risultato è tutto da ballare, forse l’arrangiamento è un po’ vintage… ma funziona!

Gli inediti spaziano molto… dalla Grecia al pop italiano… i Folkabbestia che faccia hanno alla fin della fiera?
Sono tanti gli ingredienti che compongono la ricetta dei Folkabbestia, dalle ballate irlandesi alle danze balcaniche, dalla tarantella (il nostro blues) al punk, dalla canzone d’autore al rock classico. Non ci è mai piaciuto avere un’etichetta ed essere messi in uno scaffale caratteristico, abbiamo sempre fatto la musica che ci sentivamo di fare. Un termine che ci piace per definire i nostri concerti è irish taranta gypsy party!!

Parliamo del video di questa versione 2.0… parliamo di queste splendide animazioni…
Il video è stato scritto da Lorenzo Mannarini per la regia di Andrea Larosa/Lucerna Films. Executive Producer: Beppe Platania. Le animazioni del video e l’immagine di copertina sono del bravissimo disegnatore Etienne Visora.
L’idea di base è che il fricchettone 2.0 viene proiettato nel futuro. Nel video e nella copertina il fricchettone 2.0 diventa un cosmonauta con dred incollati sul casco che a bordo della sua nave spaziale sgangherata, modello pulmino Wolkswagen anni ‘ 60, con bandiera della pace e adesivi di Bob Marley e Che Guevara incollati sulla tuta, compie mille avventure nello spazio, su altri pianeti, il pianeta Woodstock 69 o il pianeta Stratocaster 56… Alla fine il cosmofreak con i capelli bianchi torna sul pianeta terra, dai suoi anziani genitori, che lo accolgono a braccia aperte, un po’ commossi e gli offrono un’antica e buona tazza di te…

Torneranno i tempi delle grandi rivoluzioni?
La risposta a questa domanda è contenuta nel testo della nostra nuova canzone “Il sole in inverno” contenuta nell’album “Il fricchettone 2.0”. Citiamo letteralmente: “…La rivoluzione cammina molto piano e viaggia con il passo misterioso del destino, gli uomini cambiano, ma i pensieri non si fermano e continuano e arrivano lontano…”