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I FANCIES: musica ai piedi del monte

Ritroviamo una band decisamente in stile indie-pop come i FANCIES che però, a questo giro, stupiscono di contenuto e delicatezza. Noi li abbiamo conosciuti con un grande singolo come “Al di la dell’Africa”, un bel tormentone estivo che non ha avuto problemi a farsi apprezzare nel giro che conta in questa Italia indie. Eccolo, giusto per rinfrescare la memoria:

Da qualche tempo invece, si sono vestiti di bianco e sono arrivati ai piedi del Monte Pellegrino dentro la Real tenuta della Favorita di Palermo e hanno dato vita ad una live session che ricorda la generazione hippy immersi nella natura e non a caso il sound rispolvera grandi ricordi degli anni ’70. Con grandi paragoni, anche fuori luogo se volete, si ricalca un po’ quel Live at Pompei dei Pink Floy… e per carità non siamo qui ad accostare i Fancies ai mostri sacri, quanto più a rimarcare certe sensazioni quando, proprio in quegli anni, si cercava di unire la grazia eterna della natura ai suoni di strumenti acustici. Non parliamo di psichedelia dunque ma comunque l’elettronica c’è ma colora con grazia un suono acustico, sussurrato, quasi a non svegliare la montagna. E questa lunga live session si conclude con la release di questo nuovo brano “La tua ombra”. Ed ecco l’ennesima dimostrazione di quanto siano efficaci e ricchi di preziosa energia i suoni sinceri, figli di un mestiere artigiano più che queste immense distese di perfezioni industriali da copertina. I FANCIES lo hanno saputo dimostrare e noi ve lo facciamo ascoltare, in silenzio, per non svegliare la montagne e non disturbare le ombre che ci tiene compagnia…

Una live session. Interessante e suggestiva. Partiamo con una domanda buona: che sia una nuova frontiera della promozione per il tempo che stiamo vivendo?
Abbiamo deciso di girare una live session per dare qualcosa di diverso ai nostri fan e far conoscere, anche a coloro che non ci hanno ancora visti dal vivo nei club, il nostro lato più autentico. Il sound del nuovo singolo “La tua ombra” e gli arrangiamenti live di Al di là dell’Africa e Tropicale hanno quasi automaticamente suggerito la location: quasi una grande sala prove naturale tutta per noi.

E ora la domanda pungente: quanto è stato ritoccato in post-produzione dell’audio? Sembra tutto così perfetto… complimenti…
In post produzione con il team di Indigo Music è stato fatto un semplice mix, avevamo avuto cura di registrare al meglio la sessione in esterna. Volevamo un risultato quanto più fedele alla versione dei provini e avevamo voglia di trasmettere l’essenza “legnosa” di questi brani, con questi nuovi arrangiamenti.

Perché il Monte Pellegrino? Che significato ha questa location per voi?
Siamo molto legati a questa terra che racchiude in sé un’infinità di posti unici da esplorare. La musica ci ha dato la possibilità, fin dai primi anni di viverla in ogni suo aspetto, attraverso i lunghi viaggi in auto tutti insieme per arrivare a destinazione. Se non siete stati in Sicilia vi consigliamo di fare un salto. Abbiamo scelto Monte Pellegrino, perché una parte del video di Al di là dell’Africa, il nostro esordio, è stata girata lì. Durante il primo sopralluogo esplorando i dintorni abbiamo percepito che quello era il luogo perfetto: la suggestione di quello scenario non contaminato dal traffico urbano si sposava perfettamente con l’emozione che volevamo trasmettere nella nostra live session e con l’intimità. Possiamo dire che sia stato amore a prima vista.

Dalla scena indie-pop ai suoni soffusi quasi anni ’70, un acustico/elettrico intimo e “ombroso”. Che sia questa la vostra nuova direzione?
Con l’uscita del singolo La tua ombra, abbiamo voluto fare emergere la parte più intima di noi. La svolta parte dal testo, una nuova scrittura che il nostro pubblico ancora non conosceva. L’arrangiamento dei primi due singoli ha lasciato il posto all’essenzialità dei nostri strumenti. Abbiamo conosciuto una nuova parte di noi in quanto musicisti, ma la nostra direzione musicale è ancora in fase di ricerca. Ogni giorno sperimentiamo con nuovi suoni e nuovi colori e passo dopo passo stiamo costruendo la nostra identità musicale.

Domanda filosofica: perché affidarsi alle ombre invece di accendere la luce?
Affidarsi all’ombra è spesso la soluzione più semplice per sottrarsi alle luci delle emozioni, della vita e dei suoi rischi, spesso troppo forti per un quotidiano fragile come quello dell’uomo di oggi. Rendersi conto però di quanto luce ed ombra siano complementari e coesistenti, può aiutarci a ricordare di accettare le fasi, lucenti e non, della nostra vita con semplicità e sicuramente avere meno paura.