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MUMFORD & SONS live il 30 giugno al POSTEPAY ROCK IN ROMA

I MUMFORD & SONS, sono attesi martedì 30 giugno al POSTEPAY ROCK IN ROMA per un concerto che si appresta a diventare tra i più importanti eventi musicali dell’anno, e hanno annunciato EAVES come loro supporter.

EAVES, giovane cantante di Leeds, figlio della tradizione working class cantautorale, si prepara al suo debutto in Italia. Anticipato dal singolo “Pylons”, il 27 Aprile scorso EAVES ha pubblicato il suo album d’esordio, “What Green Feels Like”. Prodotto da Cam Blackwood (London Grammar, George Ezra) ed entrato nella famiglia Heavenly (Temples, Toys, Mark Lanegan, Duke Garwood etc.), EAVES possiede un talento raro che smentisce la sua eta.

Il nuovo album dei MUMFORD & SONS, “Wilder Mind”, uscito i primi di Maggio, anticipato dal singolo “Believe” e dai brani “The Wolf”, “Snake Eyes” e “Tompkins Square Park”, è stato registrato agli Air Studios di Londra e prodotto da James Ford (Arctic Monkeys e Florence & The Machine); questo nuovo lavoro segna una svolta significativa per la giovane band inglese dai loro dischi precedenti, “Sigh No More” del 2009 e “Babel” del 2012.

Mumford & Sons

I MUMFORD & SONS, dopo essersi esibiti praticamente senza sosta da quando hanno formato la band, avevano deciso di prendersi, dopo cinque anni, la loro prima pausa – iniziata alla fine del loro tour mondiale per l’album “Babel” a settembre 2013 e durata cinque mesi. Nei mesi precedenti alla fine del tour, Marcus (voce, chitarra e batteria), Ben (voce, organo e tastiera) Winston (voce, chitarra resofonica e banjo) e Ted (voce e contrabbasso) avevano trascorso del tempo con Aaron Dessner dei The National, registrando demo a New York.
La band si è rivista nel febbraio dello scorso anno agli Eastcote Studios di Londra, dove aveva registrato il proprio album di debutto, “Sigh No More”. Qui è iniziato un lungo periodo di scrittura di otto mesi. Sin dalle prime sessioni di prova, fu subito evidente che si stava assistendo ad un cambiamento d’approccio non solo alla scrittura e alla registrazione, ma anche alla dinamica dei brani. C’è un’atmosfera minimalista nel nuovo album, il cui suono Marcus descrive come “uno sviluppo, non una partenza”.

Verso la fine del tour di Babel, abbiamo suonato sempre nuove canzoni durante il soundcheck, e nessuna di queste era caratterizzata dal banjo o dalla grancassa. E provare le canzoni con Aaron, quando abbiamo preso una pausa, ci ha fatto capire che non avevamo l’intenzione di coinvolgere strumenti acustici. Non abbiamo detto: no agli strumenti acustici. Ma credo che tutti noi avevamo il desiderio di darci una scossa. Il songwriting non è cambiato drasticamente; è stato guidato più dal desiderio di non fare di nuovo la stessa cosa. Inoltre, ci siamo innamorati della batteria! È così semplice

Il nuovo album è il più collaborativo scritto dalla band fino ad oggi. Inoltre, in netto contrasto con “Babel”, nessuna delle nuove canzoni è stata testata dal vivo: i fan le ascolteranno in anteprima nel disco. Uno shock, allora? “È un invito,” – ride Marcus – “non una sfida”.
La band che una volta aveva detto ad un intervistatore che se non avessero suonato dal vivo allora non sarebbero più stati una band ora ammette che quella pausa di cinque mesi – e quelle writing sessions agli Eastcote Studios – ha dato loro qualcosa di cui avevano bisogno per progredire. “Believe”, una delle canzoni chiave del nuovo album, è stato un beneficiario di questo più coinvolgente processo.

Dal punto di vista dei testi, l’album si propone come una serie di istantanee – un diario, una cartolina, una serie di conversazioni su incomprensioni, angoscia, impegno, inganno e perdita. È un disco notturno che vola dentro e fuori l’oscurità delle ombre e la luminosità delle luci. Il sound di queste emozioni è fatto di una musica di incredibile complessità e sottigliezza, che suona come una nuova pagina per la band, ma che è ancora identificabile con i loro lavori precedenti.

Inevitabilmente, dopo una lunga pausa, rinasce la voglia di suonare di nuovo dal vivo. Questa è, dopo tutto, la band che è stata sotto i riflettori dei Grammy, dei Brit, che si è esibita in concerto alla Casa Bianca e che, nel 2012/13, si è esibita ai Gentlemen of the Road Stopover festivals in tutto il mondo, sostenendo musicisti e imprese locali.

I biglietti per la data dei MUMFORD & SONS + EAVES al POSTEPAY ROCK IN ROMA sono disponibili su Ticketone.it e sui canali di vendita ufficiali del festival.

Il cast annunciato ad oggi del POSTEPAY ROCK IN ROMA 2015: Muse (18 luglio – data unica italiana)/ Lenny Kravitz + Gary Clark Jr (27 luglio)/ The Chemical Brothers + Flume (02 luglio)/ Slash featuring Myles Kennedy & The Conspirators (23 giugno)/ Damian “Jr.Gong“ Marley + special guest (01 luglio)/ Slipknot + At The Gates + King 810 (16 giugno)/ Alt J (14 giugno – data unica italiana)/ Stromae + Years & Years (8 luglio)/ Linkin Park (6 settembre – data unica italiana)/ Litfiba (24 luglio)/ MUMFORD&SONS + EAVES (30 GIUGNO)/ Sam Smith (21 giugno)/ Verdena (14 luglio)/ J-Ax (4 Luglio)/ Noel Gallagher’s High Flying Birds (9 luglio)/ Robbie Williams (7 Luglio)/ Tame Impala + Nicholas Allbrook (26 agosto)/ Fedez (20 giugno)/ Caparezza (25 luglio)/ Interpol (2 settembre)/ Subsonica (20 luglio)/ Negrita (30 agosto)/ Fabi, Silvestri, Gazze’ (30 luglio).

MUMFORD&SONS + EAVES @Postepay Rock in Roma 2015: the best is yet to Rome!

 

Info e Contatti:
ROCK IN ROMA
www.rockinroma.com
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Tel. 06.54.22.08.70
Info diversamente abili: 06.54.22.08.70