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NUJU: in ANTEPRIMA il video di “ONDE RADIO”

Ritroviamo i NUJU e ritroviamo quel certo modo di colorare di “navi fantasmi e pirati” la canzone d’autore. Ripeschiamo dal mazzo il disco “Storie vere di una nave fantasma” ed ecco in ANTEPRIMA per BlogMusic il video di “Onde Radio”… e questa volta la nave fantasma attracca a Bologna e l’equipaggio scende tra la gente nel vero senso della parola e il suono si arricchisce della partecipazione di CESKO degli Aprés al Classe. Vita quotidiana, vita di piazza, vita di ragazzi che si ritrovano per una volta in piazza, luogo che vuole identificarsi con il vero stare assieme, lontano da etichette politiche, social network e manovre di consumismo. La musica come legame, come ritrovo, come “la piazza”… la condivisione che viene simboleggiata da questa chiavetta USB distribuita gratuitamente a tutti… ecco dunque il vero protagonista nel video girato proprio a Bologna da Lorenzo Menini: una chiavetta USB piena di musica, elemento di legame che parla una lingua comune. Lo stare assieme, quello vero, non ha bisogno di luoghi e di stagioni, non ha bisogno di social network e neanche di sloga pubblicitari.

Torna la voce di “Onde Radio”. Torna uno dei brani più dinamici e sociali (se mi passate il termine) di questo disco dei Nuju che avevamo conosciuto tempo fa. Perché restituirgli voce proprio oggi?
“Onde Radio” è un brano che ha accompagnato tutto il nostro tour e lo farà anche nel prossimo, come sigla di chiusura del live. Si tratta di una canzone per noi importante, che fin da subito sapevamo sarebbe uscita come singolo accompagnata da un video. Abbiamo deciso di farlo oggi per segnare il passaggio da Storie vere di una nave fantasma ai nuovi brani che stiamo componendo e registrando in questo periodo.
Come dici tu si tratta di uno dei brani più sociali e per noi è il primo passo verso composizioni che tratteranno sempre di più della nostra società. Pensiamo che l’arte, la musica in particolare, sia sì intrattenimento ma anche un modo per leggere quello che accade intorno a noi, perché gli artisti hanno uno sguardo privilegiato sul presente. Non che noi ci sentiamo particolarmente “artisti”, visto che la musica per noi è il secondo lavoro, ma quando scriviamo una canzone pensiamo sia giusto, in un periodo così culturalmente basso come quello che viviamo oggi, dare un segnale, uno spunto per ragionare sul presente.

L’incontro con Cesko degli Après La Classe è stata la vera “svolta” di questo brano. Parliamo di questo incontro… perché proprio lui?
Nutriamo una grande stima per gli Après la Classe e Cesko. Nel 2009 abbiamo fatto il nostro primo concerto proprio di spalla a loro. Già in passato avevamo collaborato con Combass.
Cesko per noi è un grande artista che avrebbe potuto dare qualcosa in più al brano e, inoltre, ci piaceva mescolare la lingua inglese con il dialetto salentino.

Oggi le piazze sono tornate ad essere un luogo di incontro. Si sente spesso dire questo… il vostro video lo racconta… ma è davvero così?
Oppure è una strumentalizzazione come tante? Perché in fondo i social imperano ormai incontrastati e la solitudine da telefonino è diventata la norma… anche dentro le piazze…
Il tema dell’incontro nella piazza reale o nella piazza virtuale ormai è discusso ovunque. Ci sono filosofi, sociologi, psicologi che cercano di leggere questi nostri tempi e dargli un significato. Sicuramente non bisogna far finta di niente e porsi sempre il problema su dove andremo di questo passo. Non è questione di strumentalizzazione ma il bisogno di raccontare le cose che ci accadono intorno.
In un nostro brano del 2012, Ho visto un uomo, cantavamo «le masse non scendono più in piazza, resto a casa e mi chiamo una pizza». Invece qualcosa sta cambiando, sia con i “friday for future” che con “le sardine”. I social ci rendono soli, anche quando sappiamo che ci sono tanti che hanno lo stesso nostro pensiero quando “condividiamo” le stesse idee tramite post. La piazza è un luogo simbolico che dobbiamo difendere, dobbiamo tenerci stretto e dobbiamo far rivivere.

Voglio ritornare al concetto sociale del disco e del suo titolo. Parafrasandolo mi viene da chiedervi: quella “nave fantasma” oggi è tornata visibile alla gente o è rimasta per pochi?
Il disco è uscito solo a marzo del 2018 e lo abbiamo scritto nell’estate precedente. Sono passati solo due anni ma ormai cambia tutto così velocemente che non si riesce più a capire veramente cosa vuole la gente. Noi stessi abbiamo cambiato formazione da quando abbiamo registrato il disco, abbiamo un nuova batterista e un nuovo violinista.
Una cosa, però, non è cambiata, cioè che sempre più spesso in Italia ci dimentichiamo degli ultimi, di quelle persone che sono protagoniste del nostro disco attraverso i personaggi cantati nei brani.

Alla fine i Nuju sono finiti on the radio?
Più di una volta, sicuramente, forse non abbastanza, ma non è importante. Per i Nuju la cosa migliore è continuare a restare nell’etere cercando di cavalcare sempre le onde radio!