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Andrea Bocelli: “A Matteo non consegno alcun testimone, il mio è un augurio paterno”

Bocelli

“Non ci sarà nessun passaggio di testimone, forse mi sono espresso male”. Lo ha detto con il sorriso Andrea Bocelli nella conferenza stampa da poco conclusa nella sala dell’Ariston (martedì 5 febbraio). “Matteo non sarebbe pronto per un passaggio e poi vorrebbe dire che io ho finito il percorso, – ha continuato –  ci sarà uno scambio simbolico, un augurio paterno molto sentito per questo inizio affinché si concretizzi in modo serio per lui”. In un festival, giunto alla 69^ edizione, che ospita anche una canzone che parla dei ricordi di un nipote nei confronti del nonno, che parla di famiglia, i primi ospiti della prima serata saranno Andrea e Matteo Bocelli. Per il primo un gradito ritorno dopo la vittoria 25 anni fa e una carriera splendida, per il secondo un benvenuto caloroso. “Credo che il Festival di Sanremo sia una grande occasione per la musica italiana, direi un salto nel vuoto, in cinque minuti ti giochi forse una carriera, una cosa più unica che rara. Come è capitato a me, io 25 anni fa mi sono giocato tutto il mio futuro”. Con lui 25 anni fa c’erano mamma e papà, “oggi non c’è più, ma lo ricordo con le spalle appoggiato al muro in fondo al teatro e soffriva, ma lui ha sperato tanto che io potessi realizzare i miei sogni”.

La cosa certa è che sarà un’emozione, per entrambi: “Faremo di tutto per regalare qualcosa di speciale a chiunque ci sentirà”. E ha concluso Bocelli: “La musica classica deve essere comunicata soprattutto alle nuove generazioni”.

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