Disco poliedrico quello di Andrea Giraudo. E si sente che dal suo pianoforte esce forte l’anima di chi ne ha viste e ne ha sentite di cose. Forse esageriamo ma questo “Stare Bene” che motiva e canta e celebra la verità mi arriva come qualcosa che fatico a codificare proprio perché – forse, se mi si concede la filosofia spicciola – siamo troppo abituati a romanzare e a pettinare la realtà tanto da non riconoscerla più quando si veste di trasparenza. Detto questo, il nuovo disco del musicista e cantautore cuneese sfoglia e da una suo dimensione al soul di maniera passando per stravaganze anche nel cantato… e se “Cuore amico” è decisamente figlia del gospel, la successiva “Dieci anni” ci trasporta nel noir francese vestiti di frac al seguito di un carretto di qualche antica tradizione circense. Ecco è così il disco di Andrea Giraudo, cambia faccia e vestito, ha personalità variopinte e colorate soluzioni per non somigliare mai a se stesso. L’immaginario è forte anzi protagonista. Che poi se al soul ci si mescola dentro quel bel piglio rock viene fuori un inciso che non dimentichi facilmente, come accade per il singolo “La guarigione” di cui troviamo il VIDEO ufficiale. Come dirà lui: “STEI TUND”.
Voglio partire da un paragone assai pomposo ed azzardato. Battisti. Questo disco ma in generale il tuo essere artista, mi arriva come immagine di un’energia che deve andare ovunque voglia per manifestarsi. Generi diversi ma anche quel certo modo di essere liberi da schemi prefissati dentro una stessa canzone. Questo mi ricorda Battisti. A te la parola…
Ecco! L’avermi in qualche modo avvicinato a un genio assoluto nonché il compositore per eccellenza, ti mette in nomination per l’Oscar dell’intervista!! Grazie, sono davvero colpito.
Ti voglio rispondere cosi’ : dalla noia alla gioia!! In genere i musicisti cavalcano uno stile e lo mantengono per tutta la loro vita professionale: che noia! Battisti invece ha mantenuto costante il suo genio creativo ed è stato in grado di abbracciare diversi mood: che gioia! Ed è gioia scrivere e interpretare generi musicali apparentemente diversi tra loro anche per me, grazie anche alla genialità di Battisti che continua a colorare i miei sogni musicali.
Come fanno a stare nello stesso disco brani come “La clessidra” e altri come “Potere volere”?
Come tasselli dello stesso complesso poliedrico di Stare bene e dello ” stare bene”. Lo “stare bene” è un equilibrio fra diversi momenti della nostra vita: il triste e l’allegro, il serio e il faceto, il drammatico e il leggero. ” Potere e volere” e ” La clessidra” rappresentano alcuni momenti della nostra vita in un percorso globale espresso anche dagli altri brani.
Che poi, proprio parlando di questo brano come del titolo di questo disco: insegui molto la filosofia del benessere come nostra responsabilità o sbaglio? Cioè dipende da noi… ?
Non sbagli. Dipende da noi cogliere nella realtà quelle cose che ci procurano benessere. Ci sono elementi immediati e semplici come la musica che sono a disposizione di tutti. L’importante è coglierli.
Senti levaci una curiosità: come si fa per suonare al compleanno di una principessa?
Già, che figata! Come ho fatto? Dunque, la principessa straniera voleva festeggiare con un po’ di buon Made in Italy, io ” tengo cuore italiano” e … la verità? Una gran-botta-di-culo!
In questi anni, in questa musica… ti sei fatto un’idea sul cosa stiamo diventando? Musicalmente parlando…
La musica che ci viene propinata in dosi massicce è la noia ripetitiva di artisti e canzoni che sempre più velocemente vengono ingoiati e dimenticati; oltretutto eludendo sempre quel minimo di approccio culturale di cui la musica si nutre.
La grande fabbrica della musica condivide le regole del consumismo più feroce e la medesima tendenza al ribasso nella qualità. Però ci sono dei segnali confortanti. Per esempio: nell’epoca della consacrazione e radicalizzazione di Youtube e compagnia bella che di fatto hanno rivoluzionato la fruizione della musica in termini di velocità e varietà, assistiamo ( con gioia) alla rinascita del vinile, conseguenza della necessità di un differente ” rituale” musicale, fatto di gesti lenti, ascolto attento, tranquillità, puntina. lato A e lato B di un prodotto evidentemente ” da degustazione” , quindi di qualità. Secondo me la coesistenza pacifica e complementare di Youtube e giradischi simboleggia l’equilibro che deve portare benessere, che a sua volta deve portare curiosità, che a sua volta deve portare cultura che finalmente ci permette di spogliarci di tutti i desideri fasulli e indotti, a beneficio delle reali necessità dell’anima.
Ed ecco che anche nella nostra tanto criticata Italia fioriscono pervicacemente tanti piccoli cantautori grintosi (!), tante piccole fanzine indipendenti e oneste, tanti coraggiosi piccoli gestori di locali dedicati, di piccoli spazi consacrati al meraviglioso e primordiale scambio musicista/pubblico. Questa è la strada!
Che bel pistolotto però …
Grazie dell’ospitalità e delle belle domande puntuali e intelligenti.
Un abbraccio musicale e … “STEI TUND” !!!!