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Il Gay Village saluta l’Eur e torna a Testaccio, dove tutto ebbe inizio

Gay Village

La manifestazione arcobaleno romana del Gay Village torna a Testaccio… dove tutto ebbe inizio

La felicità è quella di un ritorno alle origini, un vero e proprio ritorno a casa in un luogo dove sedici anni fa ebbe inizio l’esperienza Gay Village. Nacque a Testaccio il primo villaggio rainbow, dove oggi si erge la Città dell’Altra Economia, adiacente a quello slargoin cui si svolsero le prime tre edizioni (dal 2002 al 2005), tra i dubbi dei più scettici e le speranze degli organizzatori subito soddisfatte da decine dimigliaia di visitatori.

A distanza di tempo, gli organizzatorinon nascondono l’emozione per un mutamento che segna non solo un cambio di location, ma anche una nuova pelleche la manifestazione indosserà in occasione della diciassettesima edizione, dove protagonisti saranno la creatività giovanilee l’esperienza della cultura, per la creazionedi un luogo sempre aperto tutti i giorni della settimana,per dare spazio al divertimentonel segno dell’inclusione,a partire dal 31 Maggio finoall’8 Settembre 2018.

“Per quanto mi riguarda sarà l’ultimo anno per il Gay Village. Roma non può essere così abbandonata, così degradata… Roma deve essere l’immagine dell’Italia”. Questa l’ultima dichiarazione di Imma Battaglia, tra gli ideatori dell’evento, rilasciata al termine dell’estate del 2017, che annunciava la difficoltà nel continuare un progetto di aggregazione così importante come il Gay Village. Un vero e proprio grido d’aiuto che non presagiva buone speranze, ma che è stato raccolto da nuove risorse come EXTRALIVE S.r.l., società di eventi di Pavia capitanata dall’imprenditrice Deborah Furci, desiderosa di offrire un supporto concretoper la prosecuzione di una manifestazione che ha cambiato il volto del Paese.

“Sono felice di questo ritorno in cui non speravo più! Pensare che un evento del genere potesse finire mi ha reso molto triste… Il Gay Village è la fisica testimonianza di un evento cardine della nostra storia, quel World Pride del 2000 che si è tramutato in questi 17 anni di profusione della nostra cultura. Ed è altrettanto triste che dopo tutti questi anni, ci sia ancora bisogno di luoghi come il Gay Village per continuare a combattere quel pregiudizio omofobo, che ancora oggi è fin troppo vivo”. E’ sempre Battaglia a parlare e a tenere le fila ideologichedi un eventoche si presenta al pubblico con una nuova veste, la cui anima rimane la stessa. Si confermano le grandi interviste-spettacolo di Pino Strabioli, seguite dal coordinamento artistico della notte,tra cui ritroveremo le diverse stage direction di AKKADEMIAndrea Pacifici di Vanity Crew e Gabriele Riccio di Rules Dance Studio, già alle prese con icasting per la formazione dei nuovi corpi di ballo.

www.gayvillage.it

 

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