Follow Us

JOHNNY CASINI: L’AMERICA di “Port Luiss”

La rivoluzione per Johnny Casini non è solo Phil Manzanera (che direi basterebbe questo per chiudere ogni partita) piuttosto quanto un certo stile di vita, di tempi, geografie e di suoni. Un nuovo esordio che significa in un certo senso una nuova nascita artistica che si congela al tempo in questo Ep dal titolo “Port Luiss” prodotto dal guru di cui sopra ma anche ricco di grandi musicisti e di una canzone che davvero non ha storia nelle produzioni nostrane. Sono 6 inediti dal sapore un po’ southern ma anche con un guizzo rivolto al futuro di rock crudo come nell’apertura di “Dj & Honey Girl” o momenti club più alcolici di “I’m not blind for you”… e tanto (o poco) altro, perché 6 brani scivolano in un attimo e ne vorremmo ancora. Attendiamo dunque un full length come si dice. Attendiamo il vero primo nuovo disco di Johnny Casini.

Come primo disco direi che hai fatto centro. Le cose capitano perché devono capitare o in fondo la fortuna aiuta gli audaci e i meritevoli?
Grazie per questa tua considerazione. Per risponderti direi ambe due. Le cose capitano perché devono capitare e credo che la fortuna sia anche un insieme di fattori che derivano dalla ricerca e dal coraggio di ognuno di noi.

L’America a portata di mano. Sembra quasi tu abbia voltato le spalle all’Italia. Non per essere patriottici ma questo disco testimonia la nostra immobilità o la loro voglia di credere ancora nei sogni?
A prescindere dalle barriere e dai confini il mio intento è di trasmettere a tutti e al mondo intero la possibilità di credere ancora nei sogni.

E dall’Italia cosa ha trattenuto? Cosa c’è in questo disco di nostro?
Dell’Italia c’è il mio cuore e le mie esperienze. Le mie composizioni e la mia musica è nata qui a casa mia in Emilia descrivendo il mio vissuto.

Ci sono anche raffigurate le sante maschere quotidiane tra le canzoni. Dagli occhiali da sole, all’alcool di una festa ma anche a quel certo modo di stare al mondo. L’aver lasciato tutto per la California di Phil Manzanera è stato come un levarsi di dosso le maschere?
Nella mia composizione si possono intuire o immaginare delle maschere sociali. Considerando però che nessuno riuscirà a mio avviso togliersi completamente una maschera se non per cambiarla.

Perché questo titolo “Port Luis”?
“Port Louis” è la capitale delle isole Mautiritus: la Nazione in cui è nata mia Madre. Essendo anche un porto mi sono immaginato di partire, navigare e attraversare l’immensità degli oceani alla ricerca dei miei sogni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *