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REJECTO: potere al potere critico… prima, durante e dopo.

Quasi ad ogni articolo, alloggia una loggia. Frase imperante che sottolineo con immenso piacere. Mi unisco al coro…
Ha le idee chiare Rejecto, artista anonimo che non punta sull’apparire e sulla spettacolarizzazione, artista dell’underground urbano che esce con un disco dal titolo emblematico come “Prima, durante e… Dopo?”, titolo che lascia sospeso un interrogativo che deve farci pensare, deve farci svegliare. Sa bene quel che dice e come misurare quel che accade attorno, sa bene verso cui puntare il dito e dove rivolgere il suo grido di allarme. Un disco come questo restituisce senso al fare musica, senso all’arte: eh si perché ormai siamo totalmente piegati all’estetica e al cliché che meglio funziona sui social, per il comodo pubblico ammaestrato alle regole. L’arte e l’artista invece dovrebbero anche e soprattutto smuovere coscienze, rivoluzionare il comun pensare e fare denuncia – se occorre – su una situazione che trema anche solo a leggerne le prime righe. Ed invece siamo inermi, schiavi di un sistema… e questo messaggio impera dentro le righe acide e spigolose di un artista come Rejecto.

Finalmente i dischi tornano a fare la giusta polemica contro la società. Giusta o no… è importante che ci sia, disse qualcuno. Cosa ne pensi?
Nella musica ci deve essere il libero arbitrio, ognuno può e deve fare ciò che più ritiene
consono alla propria libertà espressiva. Va bene tutto, cantare: di un gelato al cioccolato, dei trenta centimetri di John Holmes, del padre che picchiava la madre. Dunque criticare apertamente ciò che succede intorno a noi (anche noi come razza umana) soprattutto in questo momento mi sembra più che naturale.

Lo spirito critico è forse un gran segno di salute. Ma secondo te non rischia di eccedere verso l’identificazione di scenari non reali?
E quali sarebbero gli scenari non reali? Noi conosciamo molto poco di quello che succede nel mondo: Wikileaks ha dimostrato quanto siamo all’oscuro di moltissimi eventi. Quindi alcune cose, quelle palesi, testimoniate dalla storia e confermate sui libri, ascoltate dalle voci dei personaggi, verificate da fonti varie ed eventuali e mai smentite e quelle sotto gli occhi di tutti, sono reali. Ma anche il ragionamento, la logica ci aiuta a prevedere uno scenario futuro o molto probabile.

Questo primo disco nasce dalla rivoluzione che stai vivendo, come artista e come uomo. Secondo te poteva venire all luce in altre circostanze?
Il propellente è sicuramente dettato dagli eventi epocali, che stiamo vivendo e che sono esplosi
sotto ai nostri occhi. La rivoluzione, attiva o passiva che sia, la stiamo vivendo tutti e in modo così veloce da non rendercene conto. Informazione e controinformazione mi hanno letteralmente detonato. Solo ora stiamo attraversando le colonne d’Ercole ma rimaniamo ancora bruti e pupazzi di carne.

Prima e durante… già da qui non sappiamo cosa capiti… cosa ci vedi nel dopo non potendo partire da basi concrete già da ora?
Se 26 persone detengono la (cit. il sole 24 ore) ricchezza di 4 miliardi di persone, se Elon Musk lancia 482 satelliti (cit. ANSA) per l’internet globale, se gli Agnelli/Elkann comprano un altro quotidiano, se Bezos (di Amazon) acquista il Washington Post, se il Ministero dello Sviluppo Economico italiano ai sensi dell’articolo 195 del D.L. 19 maggio 2020, n. 34 stanzia 50 milioni di euro, per la divulgazione del pensiero unico tramite i media… se tutto questo (e molto altro) è vero, come è vero; allora vedi che le basi concrete ci sono già e il “dopo” non può che darti da pensare.

Rap, hip hop, drill inglese… quel certo gusto indie… ci piace l’essere poliedrico. Questo secondo te a quale bisogno risponde?
È un piacere, un’esigenza, una soddisfazione per le mie orecchie, per il mio spirito e per il mio sentirmi parte del tutto, il mischiare le diverse forme di stili. Anzi, sono stato fin troppo convenzionale sia nella forma canzone che nella scelta espressiva degli strumenti. Il disco più bello è sempre quello che viene dopo (rido mentre lo scrivo…)

Il nuovo video inchioda all’ascolto come tutto il disco. L’ascolto svela pericolose frecce contro il sistema… ad ogni articolo alloggia una loggia… e se ti chiedessi invece cosa c’è di vero in quello che ci accade attorno?
Grazie per il complimento sul video, è un video non ufficiale, l’ho realizzato in pochissimo tempo e piace pure a me. Il fatto di averlo costruito così cheap, mi ha fatto ricredere su tutta la strumentazione da video/cine maker, di cui sembra non si possa fare a meno. Vorrei spiegare che la bassa fedeltà ormai è un segno forte di espressività ed è in molti casi ammirevole. Il paradosso di molte produzioni anche ad Hollywood è spendere un sacco di soldi e andare a girare in Canada per cercare di costruire un film degno di Sundance festival. Penso ai video che mi hanno segnato e sono stati realizzati con poco budget: “Smells like a teen spirit” 500 dollari, i video dei Beastie Boys, così cheap (non tutti… ma quasi) ma prendi “Pass the mic”, lo amo.
E se mi chiedessi invece cosa c’è di vero in quello che ci accade attorno? Ti risponderei: QUASI ad ogni articolo alloggia una loggia.

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