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Sara Piolanti: le vostre Farfalle e le vostre Falene

Chi siano le Farfalle e chi invece le Falene…c’è da chiederselo…personalmente ho la mia idea, tutta mia, segreta, privata…ognuno avrà la sua. Sara Piolanti si chiude quasi a riccio e mi colpisce come questa donna del post-punk americano arrivi in scena dopo tanto folk e radici popolari. È vero anche che tutti da li proveniamo…ed oggi, lei che è italianissima, trasforma la sua Falena in una Farfalla e poi fa il viceversa. Pubblica questo disco d’ombre e di forza, di rabbia e di liberazione…proprio così scrivono molti critici ed io non posso che essere d’accordo. Rumoroso ed ottuso, provocatorio e salvifico…un rock di maniera, alla maniera indie, un pop di gusto quando al gusto ci pensa una donna. Il dualismo concreto e spirituale che ognuno di noi vive lo troverà rappresentato in musica su questo nuovo bellissimo lavoro di Sara Piolanti. E poi lo vedrà anche in video…ecco dunque la chiave di lettura per capire il lancio del singolo “Muore di me” che troviamo in rete e che vi proponiamo di seguito. Due chiacchiere altrettanto salvifiche con Sara Piolanti non me le leva nessuno…

Un disco come liberazione…può avere senso come chiave di lettura?
Se per liberazione intendi massima espressione di sè stessi (o almeno un tentativo),allora sicuramente sì.
In questo album convergono tanti aspetti della mia vita e del mio pensiero e anche la decisione di scriverlo,suonarlo e produrlo quasi in totale autonomia vuole sottolineare questa attitudine alla completa introspezione e indagine di sè.

Ma la rivoluzione (se di rivoluzione possiamo parlare) di stile come di immagine (ed in questo caso anche di musica), che significato ha per te?
Spesso definiamo rivoluzioni i cambiamenti che naturalmente avvengono dentro e fuori di noi,a seconda di dove la vita ci porta,a seconda degli scontri e degli incontri che caratterizzano l’intero nostro viaggio. Non siamo fatti per l’immobilità,la storia dell’uomo ne è la prova,dunque il cambiamento per me ha lo stesso significato del battito del cuore o del respirare,un aspetto naturalmente insito nella vita di ognuno di noi,senza il quale l’essere umano tradirebbe sè stesso.

“Farfalle e falene” l’ha intendo molto come riferimento diretto alla nostra quotidianità…sbaglio? Oppure la vedo molto come una dualità di persona, un’altra faccia di se o una doppia vita che si ha. Un po’ come nel video con tua sorella…
“Farfalle e falene” è un tentativo di rappresentazione del dualismo che credo sia alla base di tutto,principi strettamente connessi ma con aspetti a volte del tutto opposti,per non dire antagonisti e la conseguente,necessaria,ricerca di un equilibrio. C’è una farfalla e una falena in ognuno di noi.
Siamo farfalle quando ci liberiamo dai condizionamenti, dai preconcetti, quando siamo disposti a rischiare un volo tra i predatori,quando amiamo e ci divertiamo.
Siamo falene quando ci abbandoniamo all’ignoranza e alla mediocrità,alle chiacchiere sterili,ai preconcetti e alla pigrizia. Quando per seguire un’unica luce in realtà ci ritroviamo imprigionati in angoli bui. E siamo così rumorosi e ottusi da non sentire e vedere nient’altro.

Parlando di collaborazioni, troviamo Pier Alberto Valli dei Santobarbabo (progetto che conosco bene). Quindi la curiosità mi spinge a chiederti di questa collaborazione e di questo incontro…
Io e Pier Alberto ci conosciamo dai tempi del liceo,finito il quale abbiamo entrambi preso strade diverse per cui non ci siamo più visti fino all’incontro in studio da Franco,un paio di anni fa.
In realtà pur apprezzando tantissimo i suoi lavori,la nostra collaborazione si può dire sia stata pressochè casuale. Passò per un saluto durante una mia sessione di registrazioni al Cosabeat Studio,stavamo lavorando appunto sul Nuovo Schema e proprio in quel momento mi occupavo delle parti di chitarra ma senza troppi risultati,niente che mi soddisfacesse. La proposta venne spontanea,gli chiesi se avesse voglia di provare a suonare qualcosa e quel qualcosa fu la soluzione perfetta che stavo cercando.
Peccato sia passato dallo studio solo quel giorno!

A questo disco hai chiedo di somigliarti o di liberarti da un peso? Proprio prendendo spunto dal mood di queste prime due tracce del disco…
Questo album sono io in tutte le mie declinazioni. Non è stato un mezzo bensì un fine e tutto ciò che desideravo da “lui”, l’esigenza ultima e più profonda era semplicemente di rappresentare e raccontare la mia visione della realtà,a volte molto cruda e spietata e a volte più divertente e ironica,in un continuo balletto di miseria e meraviglia.

A te che di carriera ormai ne hai alle spalle…oggi chi è l’artista per questa società italiana?
L’artista è colui che sa cogliere e rappresentare la gloria del mondo e dell’uomo nascosta nelle sue miserie,e viceversa.

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