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“Ogni brano è una memoria”: Nicola Albano si racconta tra emozione e corde

Con il nuovo album Riflessioni in musica, Nicola Albano apre le porte del suo mondo interiore. Lo fa con una chitarra classica tra le mani e il desiderio di restituire all’ascolto uno spazio autentico, personale. In questa intervista ci accompagna in un viaggio fatto di ricordi, silenzi e visioni.

Nicola, cosa rappresenta per te la musica nel quotidiano, al di là della professione?

La musica  nel quotidiano rappresenta per me una forma importante e essenziale in quanto la musica porta l ‘ ascoltatore in una fase meditativa e ancestrale e molte volte con caratteri terapeutici che alleviano le sofferenze della vita reale.

Il brano Irene è al centro dell’album. Puoi raccontarci qualcosa della sua storia?

Il brano Irene è dedicato a mia zia che non è più con noi . Il brano vuole descrivere Irene sia professionalmente che interiormente rappresentando una donna determinata e colta ma nello stesso tempo buona, generosa, altruista e gentile.

Nel tuo modo di suonare si percepisce una forte componente emotiva. Ti capita di commuoverti mentre componi o esegui?

Si, certo quando  eseguo i miei brani mi capita di emozionarmi e commuovermi.

Come vivi il rapporto con il pubblico in un’epoca dove l’ascolto è sempre più distratto?

Il  rapporto che ho con il pubblico è positivo anche perché nei miei concerti viene     soprattutto un pubblico  interessato e appassionato di musica,  di letteratura e di poesia .

Hai un momento preciso della giornata in cui ami scrivere o improvvisare?

No,  non ho momenti particolari della giornata in cui compongo. Ci sono  però , dei  periodi particolari della mia vita in cui sono sensibilmente emotivo che mi ispirano ad improvvisare e a comporre.

Nella tua carriera hai incontrato grandi maestri. C’è un consiglio che porti ancora con te?

Nella mia vita ho incontrato molti grandi maestri ma i consigli più proficui li ho ricevuto da mio padre che era un chimico e un chitarrista. Un consiglio che porto con me è :”Di studiare, conoscere e  non fermarmi!”

Se Riflessioni in musica fosse un paesaggio, come lo descriveresti?

Se” Riflessioni in musica” fosse un paesaggio lo descriverei come un “paradiso di eden” senza guerre,  cattiverie, dove la gente vivrebbe solo al contatto con la natura , con la musica, l’arte e la cultura.

Parlare con Nicola Albano è come sedersi accanto a un fuoco e ascoltare una storia suonata. Con Riflessioni in musica, ci offre un rifugio sonoro dove emozione e tecnica convivono senza rumore. È musica che non chiede attenzione, ma la merita.

www.nicolaalbano.eu
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