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KAPUT BLUE: giù la maschera…

Torna il producer pugliese Antonio Caputo, alias Kaput Blues, e torna fedele alla linea italiana delle suo nuove scritture. Di nuovo preziosa la collaborazione con Angapp Music che produce questo nuovo singolo che penso abbia un peso sociale davvero notevole. “Fuori di me”, un procedere dalle tinte urban & RnB sulla verità di ognuno di noi… sul nostro vero “io” e su come in fondo dovremmo trovare il coraggio di mostrarlo, prima a noi stessi forse. KAPUT BLUE dimostra attenzione per la verità e la canta con raffinato mestiere, rispettando la norma ma emancipandosi dalle regole del grande mercato. Un artista che sottolineiamo con molto interesse.

La musica indipendente oggi è davvero indipendente… ma la sento spesso fare il verso al grande main stream. Partiamo da qui: secondo te che scena indie è questa che viviamo attualmente?
Beh, è una scena alquanto strana. Tanti scrivono e fanno musica essenziale e scarna per poi sognare il gran palco di San Siro (vedi i The Giornalisti, bravissimi per giunta). Per tanti cantautori indie lo trovo un controsenso in quanto promuovono una vita fatta quasi di stenti, di sandaletti e barba incolta ma poi si eccitano come delle Pop star al primo autografo. E’ una scena strana; preferisco la musica senza maschere.

E tu come artista cosa senti di essere? Al di la del significato discografico, per te cosa significa?
Io scrivo ciò che sono: scrivo in modo semplice e banale quando ho da raccontare qualcosa di banale e scrivo in una maniera più profonda quando sento di dover raccontare qualcosa di profondo. Il tutto rappresentandolo con la mia estrosità (che sfoggio come un perfetto influencer su Instagram ahah) e con la mia grinta. Semplicemente non mi piace sembrare ciò che non sono per raggiungere una certa fanbase.

Un nuovo singolo… un nuovo tassello alla tua carriera… approderà tutto questo in un disco?
Forse sì! Non lo so ancora ma ci stiamo pensando. Sarete i primi a cui lo diremo!

E sarà un disco in vinile o un file digitale? Domanda che non allude tanto al formato quanto al rapporto che hai tu con il concetto disco… insomma sarà un’opera fisica che deve combattere il tempo o sarà figlia di questo fluire digitale delle cose?
Beh, spero tanto digitale! Nel senso, a casa ho tanti tanti CD e vinili. Ma c’è da essere un po’ sinceri. Con un click su Spotify attualmente abbiamo a disposizione oltre 35 milioni di brani da riprodurre. Non trovo la motivazione, se non per merchandising e gadgeting, di far stampare plastica e carta che i miei fans non avranno quasi neanche modo di riprodurre più. Ormai i lettori CD/Radio FM li vedo solo nelle autocarrozzerie e nei meccanici.

“Fuori di me”… secondo te è un traguardo da raggiungere per la nostra salvezza oppure conviene restar fedeli alla linea sociale?
OGNUNO a questo mondo, dovrebbe essere fuori di se! Qualsiasi età abbiate, qualsiasi sogno, spaccate il mondo e mostrate il lato più interessante di voi: la vostra originalità!

Tu hai mai trovato qualcosa “fuori di te”? E cosa?
Certo che ho trovato il mio lato pazzo. Amo creare, la risposta la trovate nel feed del mio profilo Instagram @kaputblue ! 😛

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