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“Tokyo” come manifesto dei BEIK

Non solo una canzone, ma un biglietto da visita artistico. “Tokyo” condensa le contraddizioni della band BEIK: sovraffollamento e silenzio interiore, caos urbano e intimità, elettronica e tribalità. L’intervista ripercorre la visione della band e i progetti futuri, tra ricerca e identità collettiva.

 

“Tokyo” viene presentata come una guida turistica dell’inconscio. Quali sono le tappe fondamentali di questo viaggio interiore?

Tokyo è un viaggio che di strofa in strofa inghiotte e risputa in un loop continuo. Il viaggio interiore ha molte tappe e la prima in assoluta ferma a stazione vuoto, da lì si riparte. (Barry)

Nel brano ci sono riferimenti alla solitudine e al disorientamento urbano: pensate che siano sentimenti comuni a tutta la vostra generazione?

Spero di no. Spero che tanti abbiano la fortuna di non sentirsi mai soli. Spero che chi ci è passato ne sia già uscito, come è successo a me tempo fa. Per chi invece ci sta ancora dentro, mi auguro che ascoltando Tokyo capisca che non è così solo come crede di essere. (Naeco)

Avete citato Wim Wenders e Baudelaire come suggestioni. Quanto è importante per voi creare collegamenti tra linguaggi artistici diversi?

È fondamentale contaminarsi in un mondo dove “conta minarsi” (Barry)

Qual è stato il momento preciso in cui avete capito che “Tokyo” era pronta per uscire nella sua forma definitiva?

Credo dalla prima volta che l’abbiamo suonata dal vivo: la connessione che si crea col pubblico al ritmo del tamburo tribale è stata la chiave per la pubblicazione di Tokyo.

L’ultimo step è stato l’ascolto del mix e master, abbiamo detto in coro : “Che bomba!”. ( – Waiban)

Guardando alla vostra carriera, qual è il sogno più grande che sperate di realizzare attraverso la musica?

Boh? Io amo suonare, punto. Amo farlo con i 2 compagni che ho accanto. Se la vita mi permetterà di continuare a farlo, per me il sogno è già realizzato. (Naeco) Il sogno più grande è quello di trasformare tutto questo impegno nella nostra vita, mettere la musica al centro e tutto il resto intorno. (Waiban)

L’obiettivo è fare della nostra musica un lavoro a tempo pieno e soprattutto diventare un punto di riferimento per un pubblico che si rispecchia nel nostro mondo. (Barry)

Se poteste lanciare un messaggio diretto a chi ascolta “Tokyo” per la prima volta, cosa direste?

Ascoltala senza fretta, prenditi il tempo per farlo e goditi l’esperienza. In realtà, è lo stesso consiglio che darei per qualsiasi altra canzone che mi ha lasciato qualcosa. (Naeco) Lasciatevi travolgere dal vuoto caotico di Tokyo. (Waiban) Ascolta Tokyo ad occhi chiusi e arreda la tua Tokyo dentro di te.(Barry)

 

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