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Silvia Conti: il nuovo singolo è per Erriqeuz

Liberatorio. Salvifico. Forse perennemente destabilizzante. Se solo questo tempo si potesse fermare, quantomeno modificare, se solo potessimo tornare indietro… la rabbia ed il sangue di certe ferite non si placano con una sola canzone ma probabilmente ci salva la vita, appunto. Ecco la lirica di Silvia Conti che torna con un nuovo singolo dal titolo “Il filo d’argento (per Enrico)” testo che la cantautrice toscana scrive di getto all’indomani della prematura scomparsa di Erriquez della Bandabardò avvenuta lo scorso 14 Febbraio scorso. Un legame di amicizia, di vita, di suoni, di un amore che non ha forme canoniche e neanche abitudinarie. Scritto di getto dunque ma solo tempo dopo trova il suo tempo e il suo modo di venire alla luce soprattutto grazie al lavoro condotto con Bob Mangione, chitarrista e arrangiatore oltre che suo compagno di vita e di suoni.

Tonalità inevitabilmente blues nella voce più che nelle soluzioni melodiche, scelte decisamente “americane” in quel modo viscoso e arrugginito di mescolare i suoni di chitarre con questa intro arpeggiata che nella pasta e nei disegni sta in bilico tra quella “California Dreamin” e una “Lucy in the Sky with Diamonds” di beatlessiana tradizone… a proposito di Beatles che già una volta la Conti ha rispolverato in una splendida cover acustica e corale di “All Togher Now” nel suo “nuovo esordio” discografico avvenuto 4 anni fa. Ma qui il testo non canta solo la rabbia ed il vuoto ma penso rappresenti un gesto di umana “rottura” vero l’amore, il tempo e la vita. Cosa resta se non frecce tra i denti o pianto negli occhi? Non penso che Silvia Conti si dia molte altre scelte, non penso ce ne siano se questo maledettissimo tempo non facesse il suo corso sempre e per sempre (cit.).

“Il filo d’argento (per Enrico)” è dunque un altro tassello verso questo nuovo disco di inediti che pian piano ci sta anticipando e che, superate le dovute difficoltà sociali e sanitarie a cui ormai ci stiamo abituando, vedrà la luce, tinto di blues e di tanto altro che è vita e “normalità” per un’artista come Silvia Conti che ha sempre dimostrato umile completezza.

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